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Foggia ospita le Marche: Giuseppe Cavalli

Foggia ospita le Marche: Giuseppe Cavalli

Foggia ospita le Marche: tra gli artisti ospitati Giuseppe Cavalli, quanto i luoghi influenzano lo scatto?

Un fotografo è per prima cosa una persona che viaggia e riesce a fare scatti dei luoghi nei quali si reca. Se poi il fotografo diventa un’artista amato in tutto il mondo e popolare, gli scatti che andrà a comporre nel corso della sua vita daranno vita a immagini uniche che verranno ricordate nel tempo.

Le regioni nelle quali si sarà fermato per un certo tempo e i paesi nei quali avrà  vissuto immortalando attimi di vita e di quotidianità. Per esempio se realizza un book fotografico a Milano, faranno a gara per conservare in quei luoghi gli scatti realizzati. Un modo per celebrare l’artista ma anche per non farlo cadere nel dimenticatoio.

Poi ci sono anche altri modi di celebrare l’uomo e l’artista che danno luogo ad avvenimenti intelligenti. Parliamo di manifestazioni che si svolgono in determinati luoghi d’Italia ma che celebrano a loro volta l’importanza di scatti che riguardano regioni differenti. Un modo per condividere la bellezza dell’arte e della fotografia con tutti.

Palazzo d’Auria a Lucera in provincia di Foggia, proprietà della famiglia Trincucci,  ospita fino al 22 agosto una sorprendente mostra fotografica che rende un grande omaggio alla tradizione della fotografia marchigiana.

Foto che ritraggono momenti di vita e paesaggi delle Marche degli anni 50. Luoghi che vengono visti attraverso gli occhi dell’artista. In questo preciso caso parliamo di più artisti, nomi del calibro :

  •  Giuseppe Cavalli,
  • Mario Giacomelli,
  • Ferruccio Ferroni,
  • Riccardo Gambelli.

Una mostra composta da oltre 100 immagini originali e inedite. Ogni artista ha una propria sala a disposizione per i suoi scatti. Il bello della mostra è la possibilità di vedere punti di vista negli scatti dei fotografi.

Ognuno di loro  infatti aveva un modo diverso di vedere le Marche. La mostra nasce dall’esigenza di rendere omaggio alla terra di un grande artista maestro della fotografia italiana del novecento: Giuseppe Cavalli.


Chi è Giuseppe Cavalli?

Giuseppe Cavalli uno de più importanti fotografi italiani, nato nel 1904 a Lucera.

Condivide con suo fratello gemello Emanuele la passione spropositata per l’arte. Si suddividono però in due ambiti differenti. Giuseppe per la fotografia mentre Emanuele per la pittura.

Nonostante si laurea in giurisprudenza presso la Sapienza di Roma capisce ben presto che non è il suo campo e la sua aspirazione, cambio cosi drasticamente il suo percorso di vita per concedersi alla fotografia.

I suoi primi scatti, di cui almeno si ha testimonianza, risalgono agli anni 30. Giuseppe Cavalli era un uomo molto particolare, amante della cultura, della letteratura e dell’arte in ogni forma.

Tra le varie testimonianze si è riscontrato un enorme interesse per la letteratura antica in particolare latina e greca. Il periodo storico in cui si trova a vivere non è dei migliori infatti ci troviamo nell’Italia fascista e in questo periodo storico si trova a rifiutare ogni progetto che gli veniva commissionato dal regime vista la sua ferma convinzione nell’antifascismo.

Accetta invece lavori diversi, richiesti ad esempio su opere religiose e perciò richiesti dallo Stato del Vaticano ed è per questo che si reca a Firenze per un breve periodo della sua vita.

Nel 1942 pubblica insieme ad altri suoi amici fotografi il libro “8 fotografi italiani oggi“. Otto fotografi tra cui lui, tutti italiani e che condividono lo stesso stile fotografico nonchè le stesse passioni. Ed è proprio grazie a questo libro che la sua arte viene conosciuta ed ancora oggi viene ricordato.


La sua vita si può dire molto travagliata seppur si suppone serena.

Diviso tra la Puglia sua terra d’origine, Roma dove passerà gli anni della sua adolescenza per gli studi in giurisprudenza e Senigallia la città in cui si stabilisce sopo gli studi e che resta la sua casa fino agli ultimi attimi della sua vita.

Una vita incredibile che lo ha visto protagonista in molte occasioni. Un artista speciale dai lavori sensazionali che nessuno avrebbe ricordato nel tempo se non per il libro “8 fotografi italiani oggi”.

Ed è proprio questo che intendono fare le manifestazioni culturali e gli spazi dei collezionisti, conservare il lavoro di uomini talentuosi. Lavoro che per la maggior parte delle volte eccede nello straordinario e conserva attimi di vita di artisti ma sopratutto momenti storici particolari. Sono perciò incredibili mezzi per ricordare. 

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GIOVANNI MIELE

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