Come scattare foto perfette ed ottenere FOTO DI QUALITÀ INVIDIABILE
SCOPRIAMO COME SFRUTTARE L’OBIETTIVO A NOSTRO VANTAGGIO.
Molto spesso tutti gli appassionati del mondo dell’immagine, sia fotografi amatoriali che fotografi professionisti, si ritrovano a dover imprimere sull’obiettivo panorami, ritratti e situazioni di fotografia di gruppo particolarmente ostili per via dell’assenza di alcuni parametri che incidono profondamente sul risultato finale, tra cui una scarsa illuminazione, condizioni di temperatura stressanti, malumore dei soggetti ritratti e così via.
Se vogliamo diventare un fotografo professionista capace di adattarsi con flessibilità ad ogni situazione, è chiaro che non ci sarà sufficiente affrontare la photo session sperando di poter risolvere le imperfezioni esclusivamente con l’aiuto di Photoshop, GIMP, iPhoto o Picasa a seconda delle nostre preferenze: scopriamo quindi alcuni brevi trucchi adatti ad ogni circostanza.
COME SCATTARE FOTO IN CONDIZIONI AMBIENTALI DIFFICILI
Se pensiamo alla qualità dell’immagine fotografica, la prima cosa che ci verrà in mente è senza dubbio la quantità di luce, e soprattutto la sua diffusione sulla scena ritratta, da sfruttare per ottenere uno scatto di impatto e potenza. Prendiamo anche semplicemente in considerazione la fotografia sportiva nei campi al chiuso, oppure nei palazzetti, o magari a teatro durante un concerto: in questi casi è bene portare con sé la propria reflex digitale e obiettivo dotato di diaframma da aprire in valori di 2,8 o, quando lo giudichiamo possibile, anche un po’ di più (il range consigliato sarebbe da 1,8 a 1,2).
In condizioni nelle quali c’è ancora meno luce disponibile, può tornare utile un prezioso alleato di ogni fotografo professionista, il flash. Va certamente utilizzato con parsimonia, in quanto potrebbe rendere una scena naturale (pensiamo ad esempio alle rappresentazioni teatrali) pesantemente influenzata da una luce inadatta. Selezioniamo valori ISO tra i 1600 ed i 3200 nel caso in cui avessimo a disposizione delle fotocamere moderne; in quanto potremo eventualmente ridurre o annullare l’effetto del “rumore digitale” in post-produzione.
Per concludere, consideriamo che la fotografia in situazioni più dinamiche (tra cui gli scatti effettuati durante gare sportive e simili) richiedono tempi di esposizione adatti: dovremo evitare tempi inferiori all’ 1/125 di secondo, giungendo dove e quando possibile sotto il millesimo, eccezion fatta per i reportage fotografici in cui ci sembra opportuno, artisticamente parlando, creare l’effetto mosso/sfocato (conosciuto nei paesi anglosassoni come “motion blur“), utile per sviluppare tensione e senso di dinamismo attorno allo scatto appena realizzato.