Chi si avvicina alla fotografia pensa subito alla figura del fotografo dietro l’obiettivo, quello che scatta. Ma dietro a un servizio fatto come si deve, spesso c’è molto di più. Una delle figure che fanno davvero la differenza è l’assistente fotografo. Ti dico la mia: se vuoi entrare nel mondo della fotografia professionale e imparare sul serio come funzionano le cose, partire da assistente è uno dei modi più concreti e intelligenti per iniziare.
Perché fare l’assistente fotografo ti fa crescere
Ti dico la verità: fare l’assistente fotografo non significa solo aiutare a spostare luci e attrezzature. È un’occasione per imparare tutto quello che sta dietro a un servizio fotografico professionale, osservando da vicino ogni dettaglio. Io stesso, quando ho iniziato, ho imparato molto più osservando e collaborando con professionisti di esperienza che non sui libri.
Ti ritrovi a vivere situazioni molto diverse, da un servizio fotografico di moda fino a un book fotografico per modelli, e a capire sul serio come si gestisce un cliente, come ci si relaziona con modelli, agenzie, o anche famiglie che magari ti affidano un servizio fotografico per bambini.
Cosa deve sapere davvero un assistente fotografo
Non serve essere esperti di Photoshop o avere la macchina più costosa del mercato. Le cose che contano, e che io cercherei in un assistente, sono altre:
- Saper gestire l’attrezzatura: devi saper montare e smontare luci, stativi e flash senza perderti.
- Essere veloce, ordinato e affidabile: perché i tempi di uno shooting sono stretti e ogni errore rischia di costare caro.
- Saperti relazionare con clienti e modelli: essere discreto, gentile, ma sempre pronto ad intervenire.
- Avere una buona base tecnica e tanta voglia di imparare.
E fidati, la differenza la fa chi osserva e capisce al volo cosa serve, senza che il fotografo debba chiedere due volte.
Quali competenze ti servono davvero?
Chiariamo una cosa: non basta avere una reflex per definirsi assistente fotografo. Bisogna conoscere bene la tecnica, avere dimestichezza con attrezzature diverse, sapere come funziona la luce naturale e artificiale, e magari anche saper usare software di post-produzione come Photoshop o Lightroom. E non serve essere dei maghi, ma sì, la base la devi avere.
Un consiglio? Dai un’occhiata ai corsi proposti da scuole serie come Istituto Italiano di Fotografia, dove puoi formarti in modo solido e pratico. Una buona formazione fa la differenza e ti dà quel margine in più quando ti proponi a un fotografo professionista.
Oltre alla tecnica, servono organizzazione e capacità relazionali. Spesso dovrai coordinare più aspetti di una sessione, gestire la logistica, magari aiutare con il sito del fotografo o i contenuti social. Essere multitasking non è un’opzione, è la norma.
Come presentarti e farti notare
Qui arriva la parte più importante. Quando ti proponi per fare l’assistente fotografo, presentati bene: non mandare foto che sembrano post di Instagram, ma piuttosto metti insieme un piccolo portfolio che mostri versatilità. Meglio se hai scatti di eventi, backstage, ritratti, magari qualche progetto personale ben fatto.
Se vuoi davvero fare una buona impressione, il consiglio è di avere anche un tuo sito personale. Non serve qualcosa di complicato, anche una pagina semplice dove mostri i tuoi lavori basta per dimostrare che fai sul serio. Guarda, ad esempio, come ho impostato il mio sito da fotografo a Milano: l’obiettivo è comunicare professionalità, non solo belle immagini.
Costruisci relazioni, non solo curriculum
Infine, e questa è una cosa che dico spesso, non limitarti a mandare CV a raffica. Partecipa agli eventi, ai workshop, segui le fiere e magari chiedi di assistere gratuitamente qualche fotografo per iniziare. Io stesso sono sempre stato favorevole a dare una possibilità a chi dimostra passione e voglia di imparare sul campo.
In conclusione
Diventare assistente fotografo è una delle strade migliori per mettere davvero le mani in pasta e crescere nel settore. Ti permette di imparare non solo la tecnica, ma anche la gestione del lavoro, i rapporti umani e tutte quelle piccole cose che fanno la differenza tra uno scatto amatoriale e un lavoro professionale.
Se vuoi capire meglio come si sviluppano i vari servizi fotografici, dai un’occhiata ai miei book fotografici professionali: ti può dare un’idea di come strutturare uno shooting e di cosa serve per fare la differenza.
Hai dubbi o vuoi fare una chiacchierata su come iniziare? Scrivimi! 😉