Festival di Fotografia Brescia Photo Festival
Brescia valorizza la qualità della sua cultura fotografica aprendo al pubblico un festival unico nel suo genere
Brescia ha deciso di essere una delle principali città d’Italia in cui il patrimonio artistico-fotografico, e pertanto culturale, viene salvaguardato assieme alla valorizzazione dei musei, concentrandosi sulla contemporaneità degli scatti grazie ad un servizio fotografico di prim’ordine al Festival di Fotografia che prende il nome dalla cittadina lombarda.
Previsto per l’apertura il prossimo 7 marzo, il Brescia Photo Festival sarà una convention incentrata sulle tematiche “people”, offrendo una chiara rappresentazione della comunità cittadina e umana in tutto il mondo, prestando particolare attenzione ai rapporti geopolitici, sociali e culturali.
Un enorme servizio fotografico ed inclusivo, quindi, che verrà arricchito da workshop con grandi fotografi professionisti contemporanei, incontri ed esposizioni fotografiche di alto livello che continueranno anche per tutta l’estate.
Servizio fotografico e festival di fotografia: i punti di contatto
Brescia Photo Festival può essere visto, in quest’ottica, come un grande e collettivo servizio fotografico urbano, cittadino e artistico realizzato al Museo di Santa Giulia e nel tribunale cittadino.
Il panorama fotografico bresciano è per sua stessa natura molto variegato ed aperto a novità e miglioramenti, come dimostrato dalla recente crescita di esposizioni, gallerie, collezionismo, associazioni e scuole di formazione fotografica aperte ad esperti e principianti.
Il festival di fotografia seguirà la stessa strada tracciata dalle Biennali che hanno portato nel capoluogo tantissimi fotografi dal mondo, aggregando una buona risposta anche dal mondo dei più giovani interessati quasi esclusivamente alla fotografia social.
Il programma fotografico “Fuori Festival” coinvolgerà inoltre anche spazi galleristici e privati, Illustrando allo stesso tempo con documentari le storie biografiche dei più grandi artisti dello scatto, senza tralasciare le stampe in bianco nero di Cartier, Robert Bresson, Riboud, Bischof, Haas e Lessing, per menzionare alcuni dei più grandi delle epoche prese in esame dalla mostra.