Una Mostra Fotografica nella cornice di Monza, a Villa Reale, arrivano gli scatti fotografici di un artista che continua ad influire sull’immaginario moderno.
Henri Cartier Bresson a Villa Reale: un nome, una promessa per uno dei fotografi più rappresentativi della Francia e dell’intero panorama internazionale della fotografia.
A partire dal 20 Ottobre, fino al 2017 (26 Febbraio), i visitatori di tutta Italia ed Europa potranno scoprire la sua visione artistica, attraverso una delle sue frasi caratteristiche: “Fotografare è essenzialmente trattenere il respiro”.
Un respiro che avvolge tutte le facoltà di percezione davanti ad una realtà che, come il fotografo professionista faceva notare, fugge.
Catturare immagini fotografiche diventa quindi fonte di grande piacere, a livello documentaristico e a favore di una comune memoria storica. Il curatore della mostra fotografica di Monza, Denis Curti, ha inoltre spiegato come la vita di Cartier Bresson sia inscindibile dalla sua arte, fattore che ha dato origine alla sua immortalità artistica.
La maturità del fotografo professionista francese si denota anche nel valore ispirativo per le generazioni attuali di artisti dell’immagine, grazie ad uno stile che, secondo una definizione comunemente accettata, “libera le menti”.
Mostra Henri Cartier Bresson: un’opportunità d’incontro per ogni fotografo professionista
La mostra fotografica, collocata al Secondo Piano Nobile di Villa Reale, è promossa dalla stessa Villa e dal Consorzio Villa Reale, grazie ad una collaborazione che prevede la risposta positiva ed entusiasta di Magnum Photos (Parigi) e la Henri Cartier Bresson Foundation. Il tutto, per un totale di 140 fotografie storiche che secondo le intenzioni del maestro ritraggono “un modo di vivere, al di là dell’originalità”.
Il primo scatto realmente destinato all’attività professionale di Cartier Bresson avvenne a 24 anni, in un momento nel quale l’artista era incerto in merito al suo futuro: il fuoco della sua vera vocazione da Fotografo Professionista non stentò però a dirigerlo verso la meta che desiderava. Gli scatti, nitidi e significativi, sono permeati da una sottile linea di malinconia tuttavia molto ordinata, che rende alle immagini e alle forme un significato chiaro.
Questo è quindi il ritratto che, a partire dalle prime immagini scattate con una Leica acquistata due anni prima l’inizio dell’attività vera e propria, Henri Cartier Bresson ci propone, in una veste più curata che mai e aderente alla vera vena espressiva del fotografo francese.