Mostre Fotografiche Arte e Immagine
L’arrivo dell’estate è una delle migliori occasioni per imbarcarsi in un viaggio concettuale alla scoperta delle opere fotografiche di oggi e ieri che continuano a definire la storia dell’immagine moderna. Dagli anni Trenta alla fine del Novecento, tra scatti artistici inediti e documentativi, vi proponiamo di seguito le mostre fotografiche estive più significative a cui partecipare senza ripensamenti.
Le Mostre consigliate
1 – Peggy Guggenheim (Palazzo Ducale, a Genova)
La vita e la predisposizione artistica della collezionista newyorkese vengono ripercorse in questa mostra genovese nella quale vengono esaminati per filo e per segno le relazioni con le Avanguardie artistiche del primo Novecento. Tra scatti pieni di vita della Belle époque, i viaggi europei lungo l’asse Londra – Parigi; e la fuga dal difficile periodo dell’occupazione da parte dei nazisti in Europa, riviviamo il lavoro di Guggenheim con artisti del calibro di Jackson Pollock e lo scrittore John Holms, tormentata figura artistica a cui Peggy ha dovuto molta della propria ispirazione.
2 – Edward Weston (Camera, esposizione a Torino)
Tra gli artisti dell’immagine più rilevanti del secolo passato, Weston viene trattato in una retrospettiva da cui traspare l’attenzione per il minimalismo geometrico e nel contempo la saturazione di immagini appartenenti all’architettura del quotidiano con contorni e forme pregne di potenza narrativa. Il rigore nella ricerca dell’armonia e della geometria durante i Servizi Fotografici non riguardano più le semplici forme corporee e dei visi umani, ma con il fotografo statunitense questa missione si spinge ben oltre e coinvolge gli elementi urbanistici alla ricerca di un’armonia geometrica che esalta la “scienza delle forme”.
3 – Luigi Ghirri (Complesso monumentale d’Astino, a Bergamo)
Il paesaggista italiano viene trattato in tutte le sue sfaccettature più complesse, ad oltre vent’anni dalla sua scomparsa. Amante dei colori tenui e pastellati, in Ghirri ritroveremo grazie a questa mostra un aspetto inedito del paesaggio in quanto “storyteller”, ovvero motivo di incontro con i sentimenti legati all’archetipo di Terra e della vita psichica delle persone alla ricerca di uno spazio di serenità e pace.
Di Luigi Ghirri si noterà, attraverso questa mostra fotografica, la capacità di ritrarre paesaggi al fine di suscitare negli spettatori un incontro con i propri desideri più profondi, ben oltre la semplice documentazione geografica: la realtà diventa priva di tensione ma si scopre comunque nei paesaggi quasi surreali ritratti con le fedeli macchine Canon, Polaroid e Mamiya in dotazione al suo estro artistico.