La nascita della fotografia
La fotografia, è l’argomento principale di questo mio blog ma fino ad oggi ancora non abbiamo affrontato il passaggio più importante : Come nasce la fotografia?
Ormai da tempo parliamo di fotografia e delle varie tipologie, di mostre ed eventi che la riguarda e di come essa sia una stupenda forma d’arte. Fino ad oggi non abbiamo mai parlato però, se non accennato brevemente in qualche articolo, come è nata la fotografia e come è arrivata ai nostri giorni.
Il suo percorso fu un percorso lungo e molto importante che la porta ad essere oggi uno dei strumenti di comunicazione più famosi al mondo.
La fotografia, o meglio la sua nascita, ha segnato un importante cambiamento, una rivoluzione in un momento storico mondiale ed importante.Ha cambiato la prospettiva delle cose ed il metodo di narrazione degli avvenimenti. Ha cambiato il significato di ricordo ed è diventato un importante strumento lavorativo.
Come nasce la fotografia? Gli inizi
Lo studio del funzionamento della fotografia risale almeno a mille anni fa, già agli inizi degli anni 1000 Aristotele aveva ipotizzato la teoria che sta alla base della fotografia. Dobbiamo aspettare però l’800 per veder nascere la prima foto.
Si può ipotizzare che la fotografia nacque da studi di scienziati o di settori professionali, in realtà a scoprire e realizzare la prima foto fu Thomas Wedgwood un ceramista inglese che durante i suoi esperimenti riusci a trasferire su un semplice foglio di carta il nitrato d’argento utilizzando la luce. Fu questa la prima fotografia che nacque, un foglio di carta scurito dal nitrato d’argento.
Da allora ce ne sono stati di cambiamenti. Di rivoluzioni e di innovazioni che hanno portato alle foto come le conosciamo noi oggi.
Prima di arrivare ai giorni d’oggi dobbiamo però passare per Joseph Niépce che approfondì gli esperimenti di Thomas Wedgwood cambiando i composti utilizzati. I suoi esperimenti ebbero successo, riuscì infatti a trasferire su un foglio l’intero stemma di una casata reale.
Si recò in Inghilterra per mostrare i suoi esperimenti e per registrare la sua scoperta. Non avendo però voluto condividere l’intero esperimento con chi di dovere la sua iscrizione fu rifiutato e non fu così possibile registrare e brevettare i suoi studi. Si recò quindi a Parigi dove insieme Daguerre proseguì i suoi studi e suoi esperimenti.
Come nasce la fotografia? Il brevetto e la realizzazione della tecnica esatta
Dopo 10 anni dalla scrittura del loro contratti di collaborazione a questi studi, Niépce morì, fu quindi Daguerre da solo che proseguì i studi cambiando quasi completamente tecnica ed arrivando ad un ottimo risultato.
Daguerre riuscì infatti a traferire completamente un immagine su un foglio, ma era visibile solo dopo che veniva esposto a mercurio o altre sostanze. Nel 1839 visti i risultati Daguerre fu contattato da un esponente dello stato per acquistare l’idea e il procedimento di realizzazione di foto. Da subito la fotografia fu vista come una forma d’arte e molti pittori e artisti dell’epoca cercano di contrastarla per paura di essere surclassati da questo nuovo metodo artistico.
Non ebbero però successo però si stabili infatti, e fu la corte a stabilirlo, che la fotografia era si una forma d’arte nuova e innovativa ma poteva essere utilizzata dagli stessi artisti, pittori e scultori per vedere le loro opere o quelle che intendevano realizzare sotto una nuova prospettiva.
Fu così che la fotografia entrò ufficialmente a far parte del mondo artistico mondiale.
In quello stesso anno in Italia fu realizzato il primo macchinario seguendo gli studi e le tecniche di Daguerre e furono così realizzate le prime fotografia, attualmente ancora esposte a Torino in diversi siti :
- Chiesa della Gran Madre
- Palazzo Reale
- Piazza Castello
Nonostante si riscontrò subito meraviglia e successo da questo nuovo attrezzo realizzato, non furono diversi gli studiosi che tentarono metodi alternativi per realizzare le fotografie. E questo portò ad un miglioramento della stessa invenzione di Daguerre, si trovarono infatti composti in grado di fissarsi più velocemente e più durevolmente. Un alternativa vista sicuramente con entusiasmo.
Come nasce la fotografia? Le prime fotografie
Come anticipato da subito si riscontrò un notevole successo, dovuto alla capacità di riportare fedelmente ciò che si stava fotografando. Certo, ovviamente, c’è da considerare che la nitidezza e la definizione non erano quelle di oggi ma il risultato era comunque ottimale per quel periodo storico.
La nascita cosi delle prime foto e della diffusione del suo utilizzo portò ad influenzare e a far nascere nuovi movimenti artistici tra cui l’impressionismo ed il cubismo.
La fotografia si dimostra ancora una volta un elemento fondamentale storico che va al di la del semplice scatto fotografico.
Nel 1860 in Scozia nacque il primo studio fotografico, in un solo giorno era in grado di stampare e realizzare ben 3000 fotografie tutte aventi la stessa qualità di immagine. Un importante cambiamento che ha segnato l’inizio di una nuova epoca e sicuramente di una nuova prospettiva lavorativa.
Da li gli studi furono intensificati e portavano a costanti miglioramenti.
La fotografia divenne un mezzo artistico importante come gli altri. Fu affiancato agli altri e molto spesso venivano assemblati per realizzare qualcosa di nuovo, diverso ed innovativo. Capita l’utilità della fotografia anche come mezzo di narrazione e quindi di comunicazione. Ed è proprio qui che cominciò ad essere utilizzata per raccontare i più grandi avvenimenti storici.
Come nacque la fotografia? L’integrazione del colore e la prima digitale
Per vedere le prime foto a colori dobbiamo però aspettare gli inizi del 1900 quando furono realizzate le prime foto a colori. In primis furono realizzate su uno o due toni di colori differenti, man mano che gli studi continuavano fu integrata l’intera gamma di colori. Arrivando così a realizzare un’immagine perfetta che rispecchiasse non solo le forme ma anche i colori di ciò che si sta immortalando.
La prima macchina fotografica digitale nacque poi nel 1972 grazie a Texas Instruments che realizzò la prima macchina fotografica digitale ossia senza rullino.